Equivoco

Per scegliere gli eventi del Festival si aspetta il programma, lo si fa scorrere, si leggono le brevi descrizioni e ci si fa guidare dall’istinto. E si può sbagliare.

Leggendo la descrizione dell’evento 27, “Simon Mawer e Cino Zucchi con Luca Molinari IL ROMANZO DI UNA CASA” pensavo di trovarmi di fronte ad un evento che parlasse di un saggio, in questi tempi sto leggendo di architettura e ho pensato: “aggiudicato”

Sbagliato.
Non è un saggio, è un romanzo di una casa, come dice il titolo, ma anche della famiglia che la fa costruire, dell’architetto che la progetta, della società in cui la famiglia vive, della Brno dagli anni ’20 in poi, dell’ascesa di Hitler, dell’annessione della Cecoslovacchia con il sacrificio dei Sudeti alla Conferenza di Monaco, della seconda guerra mondiale e del dopoguerra comunista.
Insomma un romanzo completo e articolato, un romanzo che pur non senza averlo conosciuto mi ha trasmesso buone sensazioni, un autore inglese, Simon Mawer, che parla un italiano bellissimo, finalista ad un importante premio letterario britannico, che racconta la fine di un epoca, l’eutanasia dell’Impero Austro – Ungarico, la cancellazione del suo stato più evoluto a livello industriale e produttivo, il dramma degli ebrei nella mitteleuropa.
Insomma, alla fine dell’incontro ho comprato il libro, è ancora chiuso, ma spesso mi chiama per essere letto.
Sono facilmente affascinabile dai libri, come mi ricordava un mio amico, “so resistere a tutto tranne alle tentazioni (Oscar Wilde)” descrive benissimo il mio rapporto con i libri.

E la casa.

Beh, non è una casa qualsiasi.
E’ casa Tugendhat a Brno, il capolavoro di Ludwig Mies van der Rohe, una casa moderna ancora oggi, originale e innovativa per forme e concezione costruttiva, per gli ampi spazi vetrati, per la parete di onice, per il mobilio creato e sviluppato apposta per la casa.
Una casa viva, patrimonio mondiale dell’umanità, vera protagonista del libro.

Allora forse non ho sbagliato tanto ….

Festival_2010_21

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