Lo scorrere dei libri

 

 

Ogni libro ha una vita propria, unica. O meglio, il rapporto tra te lettore e il libro che hai in mano è unico.
Parlo per me.  Ci sono libri da consumare in un respiro, magari perché sono corti, magari perché fermandoti spezzeresti un ritmo che non devi alterare.
Quasi tutti i libri che leggo però presentano lo stesso andamento. Mi spiego.
Li inizi, e diventi curioso, non ti accorgi di aver già girato la pagina, non ti accorgi che hai già l’occhio sul paragrafo successivo, non ti accorgi che stai misurando la fine della pagina pe vedere se hai tempo per arrivarci, e mentre misuri pensi alla fine del capitolo.
Poi arrivo alla metà del libro, e che mi piaccia o no, entro in stasi, rallento, le righe sulla pagina si infittiscono, i paragrafi si dilatano, i capitoli non finiscono mai, il libro diventa pesantissimo.
Poi si comincia a vedere la fine, lo spessore della parte restante si assottiglia, e il tempo si contrae, la velocità aumenta, infilo una pagina in ogni minuto disponibile, voglio finire il libro!
Esistono poi rarissimi casi misti, libri “corposi” divorati senza fiato, ma sono episodi più unici che rari.
PS: vi svelo un segreto: ho il terribile vizio di Harry! (al minuto 1 e 30 secondi)
Quando compro un libro, io leggo l’ultima pagina per prima: così, se muoio prima di finire, so quello che succede – Harry ti presento Sally

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