Sulle orme di Piero della Francesca – Parte seconda

Sulle orme di Piero della Francesca – Parte seconda

Ci spostiamo, ma non di tanto. Da Forlì si raggiunge Urbino, la città dei Montefeltro. Dobbiamo visitare lo stupendo palazzo ducale, capolavoro architettonico del Laurana, a cui si deve la gran parte del progetto e della realizzazione dello stesso.
Nel palazzo, sede della Galleria Nazionale delle Marche, troviamo due opere di Piero.
Una è la Madonna di Senigallia, in quanto pala d’altare di una chiesa della cittadina marittima marchigiana.
Questa è un’opera di apparente facile lettura, dove il simbolismo presente nel tema della madonna con bambino è quello del corallo al collo di Gesù bambino, profezia del sangue della passione. Qui però bisogna fermarsi un attimo e guardare dietro, al raggio di sole che passa per le fessure della finestra.
Piero compie uno dei primi studi sulla luce e ne traccia il percorso fino al muro a fronte, evidenziando anche il pulviscolo atmosferico, precedendo Caravaggio (che per me più della luce è un pittore delle ombre da cui emerge la luce) e tutti gli studi sulla luce naturale degli Impressionisti.
Poi la Flagellazione, in questo caso enciclopedia di simboli, una piccola tavola su cui si è scritto e studiato tanto e su cui ancora si scrive e studia. Ancora non si sa chi siano le figure in primo e secondo piano, ancora si resta ammirati sulla perfetta costruzione prospettica, con proporzioni nel quadro che sono le stesse che ha chi guarda rispetto al quadro. Tanta cosa.
Bene viandante. Ammira Piero e poi concludi la visita con il resto del palazzo, ti consiglio di prenderti tutta la giornata ad Urbino.
A proposito, ad Urbino nacque Raffaello, colui che chiuse il ciclo pittorico dei primitivi (primitivi?): puoi visitarne la casa natale.

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