San Giorgio e la Principessa.

San Giorgio e la principessa.

Interrompo il flusso del viaggio insieme a Piero, per riprenderlo a breve.
Ieri per la prima volta in quasi 50 anni sono entrato nella chiesa di Sant’Anastasia a Verona, e mi è caduta la mandibola, come nei cartoni animati.
Un capolavoro.
La chiesa è stata iniziata nel 1290, e all’atto pratico mai finita perché la facciata è incompleta, ma in pratica l’aspetto attuale è da considerarsi risalente al 1500.
E’ già un capolavoro dall’esterno, con l’arca sul muro al lato sinistro dell’ingresso, poi l’interno, con le crociere in stile gotico, molto legate all’interno del santuario di Santa Maria delle Grazie, a Curtatone.
Decorazioni quasi ovunque, sulle pareti, sulle colonne , nelle cappelle, due originalissime acquasantiere ci accolgono, nella cappella celebrativa della battaglia e vittoria di Lepanto, un timone di una nave turca a imperitura memoria.
Poi il capolavoro, la decorazione sopra l’arco di ingresso della Cappella Pellegrini, alla destra dell’altare, Il San Giorgio e la Principessa del Pisanello, vero capolavoro del tardo gotico, con i dettagli della decorazioni, l’acconciatura della principessa, i possenti quarti posteriori del cavallo, i poveri corpi degli impiccati che sembrano ancora muoversi al vento nella sfondo dell’opera.
Riportata nell’originaria collocazione è di difficile fruizione, si coglie bene solo l’emozione, conviene poi seguire il video proiettato vicino all’arco, magari con l’audioguida.
Per i mantovani: vi è un legame stretto con l’arte della nostra città, per il Pisanello, per il Morone (il figlio del pittore del quadro che ci accoglie a Palazzo Ducale), per tutti gli allievi di Mantegna che hanno lavorato alle decorazioni.
Ma è tutta una scoperta. Uscendo noto sulla parete di destra un altare con una bellissima statua di Cristo, è di Danese Catteneo, scultore carrarese, forse il migliore allievo del Sansovino.
Insomma un vero museo, una densità di arte e capolavori impressionante.
Da non perdere, alla modica cifra di € 2.50 (si, vi è un biglietto da pagare, ma credete, li vale tutti).Verona_2014_04

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