A Verona, alla Gran Guardia fino al 28 marzo, è ancora possibile visitare la mostra “Seurat-Van Gogh-Mondrian. Il Post-impressionismo in Europa”.
La mostra nasce dalla collezione del museo Kröller Müller Museum, di Otterlo, e più che una mostra sul Post-Impressionismo è una mostra sul divisionismo, quella tecnica pittorica che separa il colore e quindi la luce in entità distinte e separate, il Pointillisme di Seurat, le larghe pennellate materiche di Van Gogh, la geometria semplificata e definita di Mondrian.
Il movimento nasce dalle scoperte scientifiche sulla luce, sulla sua propagazione in raggi, ma anche sulla sua natura corpuscolare. Si suppose che scomporre il colore in elementi atomici permettesse di realizzare dipinti più luminosi e brillanti. In Italia questa teoria fu interpretata dai Macchiaioli.
Il viaggio attraverso i tre nomi illustrati ci porta ad esaminare le varie correnti, soprattutto nei Paesi Bassi, dove si trova il museo prestatore.
MI soffermo su un opera di Van Gogh, Il Seminatore, che si ispira al dipinto La semina di Millet.
In questo dipinto Van Gogh stende larghe pennellate e traccia un paesaggio assolato del sud della Francia, un campo in cui la figura del contadino che semina non è il protagonista, a differenza di Millet.
Il protagonista è il sole, con i suoi raggi, un sole quasi bizantino, che riprende il fondo oro sbalzato delle icone orientali e delle tavole del ‘200 – ‘300. I raggi sono l’emblema della teoria a cui ho accennato prima, dividono il cielo in fasce e creano luce e luminosità.
Bellissimo. Ne vale la pena.
E adesso ad Arezzo.
