Sulle orme di Piero della Francesca – Parte Sesta

Sulle orme di Piero della Francesca – Parte Sesta

Da Adamo a Costantino.
Arrivati ad Arezzo, bellissima città, in cui, opinione personale, si mangia molto bene.
Entriamo nella chiesa di San Francesco, paghiamo l’obolo ed accediamo alla Cappella Bacci, dietro l’altare, e ci troviamo al cospetto del ciclo delle Storie della Vera Croce, realizzato da Piero tra il 1452 e il 1466.
Vi è illustrata la Leggenda della Vera Croce, tratta dall Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, nel XIII secolo.
si narra la storia del legno della Croce di Cristo, da Adamo a Salomone, dalla Regina di Saba alla trasformazione in strumento di morte, per arrivare a Sant’Elena e Costantino.
Nelle pareti affrescate scene prese dalla storia, un’annunciazione ed immagini di profeti, più altri elementi di contorno.
Lo stile è quello di un Piero maturo, con un’attenta ricerca prospettica, uno studio dei caratteri dei personaggi e della reciproca posizione per una rappresentazione scenografica accurata, il percorso che conduce alla luce di Piero, unica e caratteristica, che volge al termine.
Nella scena della regina di Saba la divisione netta degli spazi, interno/esterno, è quella tipica della scena dell’annunciazione, per dividere temporalmente e spazialmente il palco su cui si muovono gli attori.
Nella Battaglia di Cosroe i poderosi cavalli, lo sventolare di stendardi, l’attenzione ai singoli diversi gesti generano azione e dinamismo, cristallizzati dai particolari (i laccetti rossi di cuoio che legano le varie parti delle armature).
Ma il vero capolavoro è il sogno di Costantino, la notte prima della battaglia di Ponte Milvio, “In hoc signo vinces”.
Vi è rappresentata una scena crepuscolare, uno dei primi notturni compiuti (oserei dire “il primo” ma non essendone certo mi cautelo). Luci ed ombre, riflessioni e colori caldi delle fiamme delle lanterne, e quello più deciso dell’angelo, tutto converge in una scena di forte suggestione.
Successore di questa composizione sarà la Liberazione di San Paolo delle stanze Vaticane di Raffaello, ma molto tempo dovrà scorrere. E poi in seguito, Caravaggio, Georges de La Tour, Chardin, Turner, gli Impressionisti e tanto simbolismo.
Prima di uscire, sulla parete di sinistra Piero ha dipinto una Santa Maria Maddalena di semplice, ma commovente bellezza.

Ed ora, a Firenze vi è l’Arno d’argento…

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