Il Planisfero di Cantino

“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto”

Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, la mostra al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, purtroppo giunge al termine, terminerà infatti domenica 29 gennaio. Io l’ho vista ieri, e da oggi provo a raccontarvi alcune suggestioni che mi sono rimaste.

In mostra è esposta la cosiddetta mappa di Cantino, un planisfero di origine portoghese contrabbandato alla corte estense da Alberto Cantino. Il planisfero è estremamente interessante, oltre ad essere bellissimo esteticamente. Venezia e Gerusalemme sono rese in assonometria, per la prima volta è presente l’Indocina e l’intero periplo africano.

Ma la cosa per che mi ha affascinato, e questa è la mia suggestione, è la prima presenza dell’America come regione a  se stante, Di questa regione si legge bene l’arcipelago Caraibico, ci sono alcuni particolari del Nord, ma il particolare eccelso per me è la presenza della costa Est del Sudamerica, e in particolare del Brasile (portoghese).

Per caratterizzare la nazione carioca cosa utilizza l’ignoto cartografo? Tre coloratissimo pappagalli, con un bellissimo piumaggio rosso e blu. Interessante come lo strano e lo sconosciuto è cambiato con il passare dei secoli, quanto poco riusciamo a stupirci noi oggi, da quando Portobello era il simbolo di uno stato.

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