Un ringraziamento a Daniel Pennac

Il primo libro della saga di Malaussène di Daniel Pennac che ho letto è stato il primo libro della saga, “Il paradiso degli orchi”. Me lo consigliò un grande amico, che mi interessò alla storia di uno strano personaggio che svolgeva la strana, anzi assurda, professione di capro espiatorio: era colui che si prendeva colpe e cazziatoni dai clienti insoddisfatti di un grande magazzino, ma stipendiato per il ruolo.
Fantastico.
Imparai ad amare uno strano microcosmo familiare inserito in un colorito macrocosmo nella periferia di Parigi, storie assolutamente fantastiche, ma che con un piccolo sforzo diventavano irreali e attualissime. Gli anni poi hanno dato corpo e spessore a queste figure immaginarie, l’attualità e la politica hanno reso concreto il pensiero delle pagine di Pennac.
In particolare nelle pagine di Pennac ho trovato il mio ideale letterario di donna, Julie, la giaguaressa (la prima volta che la vede Benjamin la trova piena di lividi, felina e sensuale, tanto da ricordagli appunto una felina dal corpo maculato), donna bellissima, coraggiosissima, intelligentissima, donna nata per amare che finirà per amare Benjamin Malaussène, donna di un sogno che, come gli altri, potrebbe diventare realtà?
Lo stesso amico speciale mi portò da Parigi la versione in lingua originale dello stesso libro, “Au bonheur des ogres”, un amico che val la pene di tenersi caro.
Pennac aveva chiuso la sua saga 18 anni fa, e dopo il raggiungimento della maturità di una assenza viva solo nei ricordi, a sorpresa quest’anno esce “Il caso Malaussène. Mi hanno mentito”.
Ho approcciato la lettura con paura, temevo che il trascorrere del tempo avesse spento il fascino di una lettura tutta passione. Invece no, bellissimo, affascinante, come se si avverasse il desiderio di quei sogni bellissimi da cui ti strappa il risveglio, e vorresti riaddormentarti subito, per riprenderlo, ma non ce la fai, e se ti riaddormenti, non sogni più il tuo sogno.
Grazie Msr. Pennac, nato Pennacchioni, grazie per avermi regalato un sogno, grazie per avermelo riacceso

https://it.wikipedia.org/wiki/Daniel_Pennac

 

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