XV – Il Lupo, la Capra e la Capretta – Jean de La Fontaine


Prima d’uscire al pascolo, la porta col saliscendi al malguardato ovile chiuse la Capra accorta, e disse alla Capretta: – Anima mia, la porta non aprire a chicchessia, se non ti dice il motto: canchero al Lupo e a quello che lo porta -. Intese il Lupo che in un canto, chiotto, sen stava ad ascoltare, e si fissò quelle parole in mente. Poi, certo che la bimba non avria conosciuto il terribile compare, corre all’uscio e con voce da priore: – Canchero al Lupo, – esclama, – apri, mio core -. Credea così d’entrar subitamente, ma l’altra che spiò dal finestrino risponde (degna figlia della Capra): – Caro, se vuoi ch’io t’apra dammi a vedere in prima lo zampino -. Lo zampino del Lupo voi sapete che non è poi la cosa a vedersi più bella e più graziosa. Vedendo il vecchio astuto che mal serve la rete, torna a casa così com’è venuto. Non è mai la prudenza inopportuna, due chiavi chiudon l’uscio meglio d’una.

La prudenza non è mai troppa.

Se vuoi vedere la versione di Chagall, Mantova ti aspetta Marc Chagall. come nella pittura così nella poesia

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