Flusso urbano

Ciao, rieccomi dopo un po’ di tempo.

Recentemente sono stato a Londra, Canterbury e nella regione del Kent.
Ti parlerò di alcune mie esperienze.

La prima è la visita alla National Gallery di Londra.
Come tutti i principali musei di Londra e della Gran Bretagna è ad accesso gratuito, nata dall’idea di rendere accessibile a tutti una collezione nata come donazione al popolo. La National non è infatti una donazione di sovrani illuminati come gli Uffizi o il Louvre  (oddio, illuminati o in cattiva situazione finanziaria, quindi con dei carichi economici da alleggerire), ma è la donazione di un borghese che ha lasciato la propria collezione al popolo di Londra. E il governo di Londra l’ha resa fruibile al pubblico, pensando alla toccata e fuga in pausa pranzo, al digestivo artistico con Rubens e Van Gogh.

Entri nel palazzo neoclassico e vieni sommerso da un flusso di bellezza impetuoso e inarrestabile, c’è tanta arte, c’è il pensiero, il modo di vedere, di leggere la realtà, di vivere il tempo, la luce, lo spazio di centinaia di grandi maestri.

Michelangelo, Monet, Leonardi, Botticelli, Vermeer, Piero della Francesca, Van Dyck, Crivelli, Rembrandt e via così, più di 2000 capolavori  tra cui passare e sognare, rimbalzare ed ammirare, riflettere, rileggere, amare, reinventare.

E’ difficile percorrere una realtà come questa, è facile perdersi, sciupare tempo, energia, si vuol vedere tutto, ma senza una trama si passa e si ripassa nella stessa sala, perché ora la si sta leggendo diversamente, con altri occhi, con un cuore diverso, con un diverso peso.
E come fare allora pr affrontare una collezione come questa? C’è una ricetta valida, facile da preparare, che costi poco?

Lasciamo il quesito in sospeso.
A Londra ci si sposta con la metropolitana, con la Tube, una rete capillare di linee che ti porta in ogni destinazione tu voglia raggiungere.
Certo, devi mettere in conto i chilometri che devi percorrere per arrivare al giusto bound di ogni stazione, alle volte aiutati da scale mobili e tapis roulant, ma in maggioranza a piedi. Se però riesci a salire sul treno, beh allora è fatta, la destinazione è alle porte, quelle Sliding door che si aprono arrivato in stazione spalancandosi sulla tua meta.
E’ bellissima la mappa della Tube.

E’ un sistema circolatorio, nelle gallerie della Tube gli abitanti e i turisti di Londra scorrono così come scorrono globuli bianchi e rossi e piastrine nelle vene e nelle arterie del nostro corpo, un flusso di trasporto di energia e idee, un apporto di sostanze energetiche, un defluire di sostanze esauste, sangue arterioso al mattino che diviene sangue arterioso nel ritorno a casa alla sera, piccole entità intente a svolgere il proprio incarico unitario per il bene del tutto, con i turisti a rappresentare le nuove energie, il supporto economico che fa da nutrimento per le attività cittadine.
E se la Tube si ammala o chiude è una tragedia, una flebite e una trombosi che chiudono una parte di città, isolandola, rendendola sterile, il sangue non scorre più.

Resta la domanda di prima: come visitare la National Gallery? La risposta è alla Dan Brown: la risposta è nella mappa della Tube.
Ovviamente nella propria personale mappa mentale creata con un catalogo della National in mano, non c’è un architetto occulto della linea Metropolitana che ha disposto le stazioni secondo un percorso da Illuminato, Pimlico non è la rappresentazione simbolica della prospettiva centrale, ne St. Pancras la rappresentazione dello spettro cromatico utilizzato da Van Gogh nei Girasoli, ma un modo per costruite una serie di percorsi tematici, storici, cronologici, geometrici, cromatici, ottici da sovrapporre e incrociare per decodificare il proprio personale cammino con cui attraversare le sale ed effettuare la visita.

Magari in più giorni, un’ora al giorno, in pausa pranzo, dopo aver nutrito il corpo, per fornire un digestivo alla mente.

O magari, chissà, Raffaello faceva puntare il dito delle proprie Madonne sul punto su cui orientare la mappa della Metropolitana per trovare il tesoro perduto dei Templari, sparito da The Temple Church all’inizio del ‘300? Aspettiamo Dan Brown tra qualche Natale.

Ciao.

One comment on “Flusso urbano

  1. fantastico il paragone con il sangue, è proprio così, ho rivissuto le sensazioni sei miei viaggi in metro a Londra

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