Del peso dell’arte (o sull’arte a peso)

Ciao. Oggi voglio lasciarti alcune riflessioni sull’arte e sugli eventi espositivi.

Ieri sono stato a Castelfranco veneto a visitare la mostra per i 500 anni dalla morte di Giorgione.

La mostra è stupenda.
Delle circa 40 opere tra certe o attribuite, di cui solo una trentina non appartenenti a collezioni private, una quindicina sono riunite nello stesso luogo, tra cui capolavori come “La tempesta” o il “Doppio Ritratto”.
Il luogo è la casa stessa di Giorgione, in cui le stesse opere venivano create. Alla scelta del luogo si può fare un piccola critica: l’ambiente, una tipica casa quattrocentesca veneta, è piccolo, con soffitti in alcuni punti bassi, e con molta gente presente può risultare opprimente. Ma vi si può sorvolare pensando all’innegabile fascino di vedere un’opera collocata nella sua incubatrice originaria.

A fianco del museo, nel Duomo, la stupenda pala d’altare, la Pala Costanzo, autentico capolavoro ammirabile con calma e da buona posizione, forse un’illuminazione da rivedere.

Ora alcune considerazioni sulla mostra.
Molta gente uscendo esordiva con la seguente affermazione: “bella, forse poco da vedere…”
Ecco dunque il peso dell’arte. L’arte non si vende a peso, non ha valore o meno a seconda della quantità, casomai l’arte ha densità o peso specifico, basta un quadro che caratterizzi un salto qualitativo o il passaggio in una nuova epoca stilistica per giustificare una visita, un viaggio di ricerca. Come non apprezzare il viaggio al piccolo comune di Monterchi, in provincia di Arezzo, per vedere la Madonna del Parto di Piero della Francesca?

E’ forse la presentazione di questi eventi come concerti rock, dove l’autore è una star da tutto esaurito, da stadio pieno di gente, che crea aspettative poi fatalmente deluse. Se risulta accettabile la spesa di 60 euro per due ore di magia di musica, luci ed emozioni degli U2, ecco che risultano difficili da capire i 10 euro per i pochi dipinti di Giorgione, peraltro abbastanza piccoli.

Si potrebbe commentare ironizzando che il vino buono sta nelle botti piccoli, questi pochi e piccoli sono in realtà pesantissimi macigni del Rinascimento italiano, ma di spessore culturale mondiale

Sarebbe meglio che gli organizzatori (peraltro ottimi nell’allestimento della mostra di Castelfranco) tentassero l’opera decisamente ardua dell’educazione alla visita d’arte, cosa che, noto con piacere, si sta tentando in molti musei con i bambini, presentando loro l’arte nel modo a loro più adatto, cioè come percorso ludico.

Le vere note dolenti sono la gestione delle prenotazioni e degli ingressi: su web tutto libero, in effetti una coda di 90 minuti e accese discussioni per poter accedere alla mostra. Su questo c’è ancora molto da lavorare e migliorare.

Ciao e grazie.

One comment on “Del peso dell’arte (o sull’arte a peso)

  1. Nonostante la mia predisposizione istintiva ad apprezzare maggiormente la corrente pittorica del surrealismo trovo che la mostra del Giorgione sia veramente stupenda.
    'Le tre età dell'uomo' e 'la Tempesta' sono capolavori davanti ai quali è impossibile rinunciare al fascino del brivido indotto dalla maestria di quel pennello in 'movimento esecutorio'.
    A mio avviso, il tentativo di classificare la spesa di 10 euro come cattivo investimento è legato alla sensibilità del visitatore oltre che alla sua preparazione conoscitiva dell'artista e dell'epoca in cui i capolavori in mostra si collocano.
    Da bambina apprezzavo le opere pittoriche per le sensazioni che suscitavano in me e oggi, ancora, davanti ad un quadro insisto con ostinazione nel separare le emozioni della mia anima dalla collocazione storica del pittore e dall'analisi della sua tecnica. Non ha prezzo l'estensione delle frequenze vibratorie provocate dai colori del cielo de 'La Tempesta' o dal calore delle tinte de 'Le tre età dell'uomo' con i chiaroscuri sui visi a sottolineare il grado di vissuto corporeo di ogni personaggio.
    L'arte è soprattutto sentito emotivo o esperienziale…
    In quali termini altrimenti si potrebbe giustificare la sua immortalità?

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