Sulle orme di Piero della Francesca – Parte quinta

Deviazione.
Dovevamo arrivare ad Arezzo, ma ci spostiamo in Umbria, a Perugia, alla Galleria nazionale dell’Umbria. Museo stupendo, credo sia il migliore per opere su tavola in Italia, esagero via (ma non troppo), nel mondo
Qui vi è conservato il Polittico di Sant’Antonio, era infatti collocato in un convento dedicato a questo santo. Risale il 1460.
La parte inferiore, se pur di ottima fattura (la Vergine con il Bambino anticipa infatti la Pala di Brera, meta del nostro viaggio), è ancora legata a stilemi antichi, tanto oro e pose rigide.
Ma la parte superiore, la cimasa, signori, trattenete il fiato e stupitevi.
Vi è illustrata la scena dell’Annunciazione, con un modello classico: Angelo annunciante inginocchiato, Vergine annunciata con libro e mani al petto per simboleggiare stupore e timore, la colomba dello Spirito Santo che parte dalla raggiera dorata che rappresenta il Padre per realizzare il mistero
dell’incarnazione di Cristo.
E’ l’ambientazione che stupisce: un modello architettonico con una fuga di archi in perfetta prospettiva che definisce spazi e geometrie, marmi e ombre degni corollari, la luce alla sinistra e il buio sulla destra a simboleggiare il mondo che irrompe nella semplice intimità di Miriam.
Un particolare per i mantovani: in qualche critica la forma degli archi è fatta risalire a modelli di Leon Battista Alberti, il quale insieme a Piero fu colui che definì le regola della prospettiva. Più in dettaglio, si è ravvisato negli archi l’arco di ingresso della Basilica di Sant’Andrea.
Ed ora, davvero, ad Arezzo.

Pollittico_sant_antonio

Piero,_Polittico_di_Sant'Antonio_05

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